Forestazione

Il settore forestale pubblico, che rappresenta per la Basilicata un’autentica e poderosa leva economica, occupazionale e sociale, è stato oggetto di una storica riforma giuridico/normativa che ha completamente modificato il precedente sistema di governance amministrativa e tecnica.
La strutturazione in troppi Enti, progetti e platee frammentate era, difatti, la più grossa limitazione all’efficientamento dell’intero sistema di gestione. Abbiamo voluto dare, con la riforma della forestazione, soprattutto risposte concrete. Per superare la frammentazione della governance e il frazionamento delle competenze, in sostituzione dei 18 Enti delegati coinvolti fino al 2017 (aree programma, province, parchi ecc.), abbiamo individuato nel Consorzio di Bonifica il soggetto unico gestore che accorpa la competenza gestionale a sé, unitamente a circa 500 beni distinti tra mezzi, locali ed attrezzi per i quali il Dipartimento Agricoltura ha provveduto alla verifica tecnica e operativa.
Passare a una progettazione unica e più efficace (ad esempio la manutenzione straordinaria della Costa Ionica, il ripristino funzionale, la pulizia e la messa in sicurezza della zona di Monticchio, la pulizia straordinaria dell’enorme area verde del Campus Universitario di Matera ecc.) è stata la risposta alla burocrazia, alle eccessive lungaggini e differenze nelle modalità di presentazione delle varie rendicontazioni di progetti differenti, da parte dei singoli enti delegati anche con tempistica non omogenea e la conseguenza dei ritardi nei pagamenti degli stipendi.
Si evita oggi, la duplicazione di competenze, la polverizzazione delle risorse, la progettazione disaggregata di opere e lavori strettamente connessi tra loro, l’utilizzo disgiunto di manodopera forestale su progetti differenti ma in ambiti territoriali e su problematiche comuni.
La platea unica, con il personale aggregato per progetti in maniera più libera e dinamica, rispettando la provenienza territoriale ma con maggiore flessibilità, risponde, infatti, all’eccessivo precedente utilizzo degli addetti amministrativi. Essi sono stati in parte, oggi trasferiti nei ruoli regionali e in parte utilizzati esclusivamente per taglio boschi o autorizzazioni varie regionali (ad esempio per i tartufi ecc.)
Abbiamo incrementato effettivamente le giornate e le risorse per tutti gli addetti, sino al raggiungimento dei livelli occupazionali pari a 151 giornate CAU. Inoltre, i forestali dei comuni cosiddetti Legge 40 (area estrazioni) hanno effettuato 161 giornate mentre gli addetti del progetto Vie Blu hanno mantenuto le 181 giornate CAU.
Le giornate lavorative erano ferme dall’inizio della gestione della forestazione regionale, da oltre 20 anni, a un livellamento di n. 131 giornate CAU e che le platee erano diversificate per modalità di trattamento economico e frazionate sui vari progetti.
Abbiamo voluto allocare direttamente circa l’80% delle risorse destinate alla forestazione nei capitoli di bilancio regionale e abbiamo voluto limitare a due soli soggetti (Dip. Agricoltura/Ufficio Foreste e Consorzio di Bonifica) il coordinamento e i livelli decisionali, istruttori e di controllo oltre che di svolgimento dei vari iter amministrativi necessari, dal progetto alle autorizzazioni, dalle anticipazioni alla preparazione dei rendiconti dei SAL di saldo e delle relative liquidazioni. Questa è stata la risposta più concreta ed efficace che si è potuto dare alle storiche criticità da sempre denunciate e che incidevano in maniera negativa soprattutto sulla puntualità e la continuità dei cantieri e dei pagamenti da garantire a tutti gli addetti.
La riforma regionale è intervenuta anche in materia netta sulle attività autorizzative del taglio dei boschi, competenza in precedenza attestata alle 7 Aree Programma e alle 2 Amministrazioni Provinciali e oggi invece di competenza esclusiva della Regione, in particolare dell’Ufficio Foreste del Dipartimento Agricoltura, che, dopo uno stallo di 7 mesi determinato dalla norma regionale stessa, sta celermente recuperando i ritardi accumulati.
E’ bene ricordare che l’utilizzazione forestale da parte dei privati rappresenta un vero e proprio comparto economico della Regione di enorme importanza, sia in termini di rilevanza ambientale che per numero di ditte coinvolte: la filiera foresta/legno/energia genera occupazione per oltre 500 imprese con oltre 2.500 addetti.
Il miglioramento dell’efficienza operativa del comparto forestale regionale deve, da adesso in poi, passare per una migliore, più organica e concertata progettazione che dovrà essere sempre più efficace e improntata sul tema della produttività e da una maggiore attività di formazione, coordinamento e distribuzione del personale sul territorio, che va messa nelle condizioni di utilizzare i mezzi da acquisire con sempre maggiori e mirati investimenti.

IL RUOLO DEL DIPARTIMENTO POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI

“L’Ufficio Foreste e Tutela del Territorio e tutela del territorio – ha indirizzato questo straordinario processo di riforma, mettendo in atto tutti gli adempimenti amministrativi, tecnici e normativi necessari a garantire il raggiungimento degli obiettivi, curando direttamente la redazione dei dettati normativi e delle relazioni accompagnatorie per la modifica alla Legge Regionale n. 42/1998. Abbiamo curato anche il trasferimento dei beni mobili e immobili in capo alle ex Comunità Montane ed Aree Programma al Consorzio di Bonifica; la riorganizzazione e la ricollocazione del personale rinveniente dalle ex Comunità Montane, in parte assegnato al Consorzio di Bonifica di Basilicata; l’analisi del personale attualmente impegnato, con riequilibrio della forza lavoro in rapporto alla superficie forestale, all’incidenza delle aree protette e all’indice di spopolamento, finalizzato all’avvio del turn over degli addetti che saranno collocati in pensione con l’ottica di una maggiore qualificazione del settore.”

L’Ufficio ha garantito il continuo supporto tecnico al Consorzio di Bonifica nella fase iniziale della progettazione degli interventi con la predisposizione degli “Indirizzi tecnico – amministrativi” per la redazione della progettazione preliminare; l’indicazione delle priorità di intervento su tutto il territorio regionale sulla base di analisi spaziali, serie storiche, vulnerabilità ambientali di alcuni siti, con raccolta e digitalizzazione vettoriale delle criticità segnalate dagli Enti Pubblici (Comuni, Enti parco, Autorità di Bacino, Anas, Ferrovie dello Stato, Ciclo delle Acque, ecc.).

Sono stati, inoltre, predisposti di specifici format veicolati alle Amministrazioni comunali per le segnalazioni delle criticità locali, con successiva verifica e trasferimento al Consorzio di Bonifica della Basilicata. Sono 85 le Amministrazioni che hanno indicato siti bisognevoli di manutenzione e miglioramento ambientale e forestale, anche di interesse urbano, oltre che criticità di natura idraulica per oltre 500 km di sviluppo lineare.